sabato 12 luglio 2014

Il racconto di un ragazzo che non c'è più. #17

17.


Stefano ed Elisa sparirono poco a poco dalla sua vita, come temporali d'estate, intensi ma passeggeri.

Poteva capitare che lui li incontrasse per caso o li intravedesse, ma lasciava correre, non dava più l'importanza di una volta. Sentiva un sentimento strano però quando succedeva, un insieme di nostalgia e distacco, non era mancanza quella che provava, era più un ricordare. 

Probabilmente rimarranno sempre persone speciali per lui, infondo sono stati le strade che per un periodo della sua vita ha percorso e condiviso, alle volte è stato difficile e deludente, altre invece ha trovato rifugio in esse, un posticino comodo e caldo dove riposare quando di camminare non ne aveva proprio le forze. 

Ed è così che lui ha perso tanto, ma ha guadagnato tutto.

Girandosi ride pensando a quante lacrime si sono asciugate sul suo viso; non rimpiange quello che è stato perché quello che è stato lo ha colpito e accarezzato e non cambierà, sarà il manifesto di una stagione passata, di un pezzo di vita che si è inchinata al tempo che non perdona.

Da tutto questo ha imparato che per i rimpianti non c’è mai spazio, che chi porge troppo spesso l’altra guancia non riceverà altro che schiaffi. Ha imparato che dai temporali non ci si asciuga mai del tutto, e che le sigarette possono essere tue amiche se sai parlarci, il tempo invece no, non ti regala neanche un secondo. 
Il cielo è il riflesso di un paio di occhi, e l’amore delle lenzuola sudate.  Sui ponti puoi inciderci i ricordi di un’estate, e dove muoiono parole nascono silenzi che urlano.

Tu sogna pure se ne hai voglia, ma gli occhi tienili aperti, perché si può morire anche dormendo, ma tu fallo lo stesso.

Ha imparato che negli angoli non c’è sempre un castigo, a volte è l’unico posto con le spalle coperte. E non bisogna farsi scrupoli, perché il mondo è degli stronzi, e la vita è un insieme di scelte, destra, sinistra, non importa, basta camminare.

Sì, questo è il racconto di un ragazzo che non c’è più, lo stesso ragazzo che pur avendo perso due persone importanti è andato avanti, ed è morto trafitto da quei due lampi azzurri che sono gli occhi di Amelie. Ora dalle sue ceneri è nata una nuova persona, qualcuno che finalmente ha capito cosa vuol dire vivere.

Il suo nome è Vasco.



G.R.

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