domenica 15 giugno 2014

Il racconto di un ragazzo che non c'è più. #13

13.

Si trovarono su quel ponte lui ed Elisa, lo stesso su cui si erano sempre trovati, lo stesso sul quale avevano inciso ricordi indelebili, lo stesso dove sarebbe finito tutto.

C'era un'aria densa tra i loro occhi, quasi volessero accorciare la distanza tra i lembi di quella voragine sui quali stavano. Senza preavviso Elisa interruppe quel momento di silenzio: “Lo so perché siamo qui, e io non posso crederci, cioè tu vuoi far finire tutto, vuoi porre un punto alla nostra amicizia senza che io ne capisca il motivo, io non voglio rinunciare a te, io ti voglio bene!” “Elisa, il motivo per il quale la nostra amicizia non può essere più la stessa è la nostra amicizia in sé, è il motivo per la quale è nata, è tutto quello che è successo, è quello che non è mai successo e io vorrei da morire che succedesse!” “Non capisco.”, era quello il momento in cui lui avrebbe dovuto dirle tutto, era quel preciso secondo nel quale le labbra di Elisa si deformarono in un piccolo cerchio il momento in cui lui le avrebbe dovuto confessare il suo sentimento, ma non lo fece, non ne ebbe il coraggio, girò lievemente la testa e guardò giù da quel ponte, poi allungò il foglio che teneva in tasca e glielo diede. Elisa lo lesse in fretta e scoppiò in lacrime, lui sapeva di essere la causa del suo dolore ma non fece niente, resto inerme in piedi a guardare i suoi occhi piangere, pensava che così facendo lei si sarebbe staccata del tutto, pensava che quest'ultimo dolore sarebbe servito per permettere ad Elisa di farsene una ragione, voleva interpretare il ruolo del cattivo così che Elisa se ne andasse da lui per sempre. Ma non ci riuscì. La abbracciò e le disse piano: “Odiami Elisa se vuoi, ma non posso fare altrimenti.”, lei ancora in lacrime si girò e corse su per la salita che portava a casa sua, senza dire nulla.

Buio.

Poco dopo si incontrò con Stefano e gli disse tutto, sotto una maschera di dispiacere lui notò una sottile linea di sollievo nel suo volto, non era contento Stefano, ma sembrava fosse quasi sollevato da quello che aveva sentito, come se un macigno si fosse levato dal suo stomaco. A lui diede incredibilmente fastidio questa sensazione che aveva, l’espressione di Stefano, non voleva gratitudine da parte sua, ma nemmeno totale apatia, infondo aveva rinunciato ad Elisa per salvare la loro amicizia, ma Stefano non disse nulla, chiuse gli occhi per un secondo sprofondando in un pensiero, quando li riaprì fece finta di nulla, con un sorriso.


G.R.

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