giovedì 22 maggio 2014

Passi.

Passi che si scambiano il posto,
avanti un piede, e poi l'altro,
destro, sinistro, destro, sinistro.
Alza la testa, l'aria fredda lo sfiora,
segue i suoi lineamenti solcando un sorriso che non c'è.
Riabbassa la testa, non vuole più vedere,
i suoi piedi continuano a rincorrersi,
destro, sinistro, destro, sinistro.
Aspira un boccata profonda di fumo,
lo sente entrare nei suoi polmoni, scaldarli,
e uscire nero.
Il filtro appena bagnato ha un colore sporco,
e lui continua a guardare i suoi piedi passarsi il testimone,
destro, sinistro, e ancora destro e poi sinistro.
Cammina stanco, non può sedersi di nuovo,
anche il suo viaggio deve continuare,
seguire quella strada accidentata che ha scelto,
ma è stato lui a sceglierla, o l'hanno scelta per lui?
Non gli importa per ora,
ormai ha perso troppo tempo su quella strada,
che lo voglia o no adesso è la sua strada.
E allora guarda in alto,
cerca le stelle cadenti che gli faranno da guida,
non ha mai espresso desideri vedendole precipitare,
perchè lui voleva loro e la loro luce,
eppure si sono spente.
Destro, sinistro, destro, sinistro.
Continua a camminare, guardandosi intorno,
vede gente che lotta, gente che vince e perde,
lui cosa sta facendo?
Sente dall'interno crescere come un urlo,
gli riempie la testa e poi rimbalza di nuovo giù,
dove può controllarlo.
"Ci devi provare!" gli hanno detto,
e allora, destro, sinistro, e ancora
destro, sinistro.

G.R.

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