giovedì 15 maggio 2014

Notte.

Tornava a casa, percorreva quella strada che aveva calpestato un migliaio di volte, ma quella sera era come se stesse camminando su un’altra strada che non conosceva, in un’altra città che non aveva visto mai, in un altro pianeta di un’altra galassia che probabilmente non esisteva nemmeno. Era come se fosse caduto in una boccia di vetro piena d’acqua e guardando fuori vedeva tutto ciò che lo circondava sfuocato, indefinito, come se il cielo fosse diventato di cemento e la strada fosse fatta dell’aria densa e scura della notte.

Ma perché le strade erano di cemento nero? Non potevano essere blu, o gialle?

Il cielo e la strada si confondevano, sembravano fatte dello stesso materiale.

Quanto è alta la notte?

Non riusciva a capire, la vita era tutta lì?


Non aveva voglia di tornare a casa, avrebbe voluto camminare, perso per quelle strade che conosceva da una vita, o sedersi e guardare il tempo passare, come se fosse un fiume placido e scuro.

G.R.

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