mercoledì 23 aprile 2014

Treno

I treni
possono essere
metafore potenti.

Binari,
persone che l'attendono,
sciocchi che li perdono.

I treni
sono metafore potenti.

Eccolo, lo vedete
quell'uomo?

Il suo treno è
un viso,
due occhi di notte
e sogni estinti.

Il suo treno è
un amore vecchio,
cicatrici e
sangue porpora.
Troppo poco per prenderlo, e
troppo
per dimenticarlo,
lui l'ha perso il suo 
treno.

Ed ora si ritrova
scalzo, perso
a seguire quei binari
che non toccano
terra.

Cammina,
non può fare altrimenti.

L'ombra 
della sua ultima illusione
muove le sue gambe stanche.

E voi,
passeggeri del vostro
treno di fumo
ridete pure,
anche lui lo farebbe se
fosse al vostro posto.

Ma,
il suo treno è passato.

L'ha visto all'orizzonte
una sera d'estate,
fumava di passione
sotto un cielo
di fuochi d'artificio.

E mentre vedeva finalmente
i colori
di quella notte 
riflettersi e illuminare
il viso del suo treno,
ha capito
in un respiro 
l'amore di vetro.

Eccolo, vedete
quell'uomo?

Ridete,
il suo treno è
passato, e non si è
fermato.

G.R.

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