I treni
possono essere
metafore potenti.
Binari,
persone che l'attendono,
sciocchi che li perdono.
I treni
sono metafore potenti.
Eccolo, lo vedete
quell'uomo?
Il suo treno è
un viso,
due occhi di notte
e sogni estinti.
Il suo treno è
un amore vecchio,
cicatrici e
sangue porpora.
Troppo poco per prenderlo, e
troppo
per dimenticarlo,
lui l'ha perso il suo
treno.
Ed ora si ritrova
scalzo, perso
a seguire quei binari
che non toccano
terra.
Cammina,
non può fare altrimenti.
L'ombra
della sua ultima illusione
muove le sue gambe stanche.
E voi,
passeggeri del vostro
treno di fumo
ridete pure,
anche lui lo farebbe se
fosse al vostro posto.
Ma,
il suo treno è passato.
L'ha visto all'orizzonte
una sera d'estate,
fumava di passione
sotto un cielo
di fuochi d'artificio.
E mentre vedeva finalmente
i colori
di quella notte
riflettersi e illuminare
il viso del suo treno,
ha capito
in un respiro
l'amore di vetro.
Eccolo, vedete
quell'uomo?
Ridete,
il suo treno è
passato, e non si è
fermato.
G.R.
Nessun commento:
Posta un commento