6.
La sua estate era divisa in due, si sentiva come una spia di
qualche film americano, aveva due identità anche se rimaneva sempre lo stesso.
Tutto questo era dovuto alla voglia di vedere sia Stefano che Elisa, ma di non
poterlo fare tranquillamente come se niente fosse. Così, ogni pomeriggio che
non passava con Stefano stava con Elisa e il suo carattere difficile. Era così
lei, prendere o lasciare, in un attimo poteva trasformarsi dalla persona più
dolce del mondo a quella che non vorresti mai incontrare per la tua strada.
Brillante e intelligente, acuta e pungente, il loro rapporto si basava su
abbracci e capocciate, confessioni e frecciatine. A lui questo piaceva, provava
per lei un feeling che non sentiva da tempo, lei sapeva tenergli testa in
qualsiasi momento e questo lo sorprendeva, perché solo Stefano lo sapeva fare
altrettanto bene. Pensava parecchie volte a loro, ai suoi migliori amici, alle
persone per le quali avrebbe fatto ogni cosa per vederle felici, eppure non ci
riusciva. Elisa era fidanzata con Paolo, un ragazzo strano, lui non lo
conosceva molto bene nonostante fossero stati
parecchio amici alle scuole elementari, e lo stesso anche con Stefano,
ma alle medie. Sorrideva a pensare a quanto fosse strana e complicata questa
storia, Elisa amava due ragazzi, ma questo la spaventava e per non rovinare
tutto ciò che aveva creato col suo vero ragazzo non muoveva un dito,
pietrificata.
Erano le sei di un pomeriggio che si stava spegnendo
lasciando il posto ad una calda serata estiva, lui uscì di casa in fretta, era
in ritardo. Percorse il vicolo dove c’era casa sua e salì le scalette, poi
voltò a destra e continuò dritto fin quando non raggiunse quel ponte che ormai
era il punto di ritrovo con Elisa. Lei era già lì, provò un senso di
accoglienza quando la vide sorridere, come quando d’inverno tornando da scuola,
entra in casa e il calore dei sifoni lo abbraccia. Dopo un veloce scambio di
baci sulla guancia si avviarono verso il parco passando per la ferrovia del
treno regionale, scesero le scale della stazione ed entrarono nel parco. Si
sedettero sul prato e l’erba gli solleticò le gambe lasciate nude dai pantaloni
corti, incominciarono a parlare lasciando da parte tutto ciò che occupava la
loro testa prima del loro incontro. Dopo circa un’ora che stavano assieme Elisa
si fece seria in volto e chiese: “Come sta?”, lui fece finta di non capire:
“Chi?”, lei un po’ scocciata: “Non prendermi in giro, sai di chi sto parlando.”
“Bè bene, ha conosciuto una ragazza, si chiama Amelie, per la verità si
salutavano già a scuola, sembra gli interessi, spero sia la persona giusta per
dimenticarti.”, lei abbozzò un sorriso finto, ma che lasciava trasparire quasi
un sollievo: “Sono felice, se lo merita.”
Quella sera dopo aver accompagnato Elisa a casa tornò
confuso, pieno di pensieri che prima non avevano mai popolato la sua mente.
Provava gelosia, e lo capì quando quel pomeriggio Elisa aveva chiesto di
Stefano, non era mai successo, ma quel pomeriggio, al parco, era scoppiato
qualcosa dentro di lui, un sentimento che andava quasi oltre l’amicizia, un
sentimento che lo spaventava, perché non sarebbe dovuto esistere. Col passare
dei giorni più ci pensava più questa sensazione si faceva limpida, sembrava
quasi si alimentasse dell’acqua dei suoi pensieri, lui non voleva, sapeva che
questo avrebbe rovinato tutto, avrebbe spazzato via quel castello di carte che
era la sua amicizia con Stefano ed Elisa, ma non sapeva come sradicare dalla
sua testa questo pensiero. Così lo nascose, insieme agli altri, nel cimitero
dei suoi desideri affranti, vicino all’amore per Alessia e le sue labbra.
Stefano incominciava a parlargli di Amelie sempre più
spesso, gli raccontava che le aveva chiesto di uscire utilizzando una scusa
stupida, e che lei aveva accettato, si erano divertiti molto, iniziava a
interessargli diceva. Lui lo incoraggiava, gli diceva che secondo lui doveva
provare a costruire qualcosa insieme a lei, che poteva essere la persona
giusta, quella che poteva prendere il posto di Elisa. Nel frattempo non scrisse
ad Elisa per un paio di giorni, non rispondeva nemmeno ai suoi messaggi e se lo
faceva dopo poco s’inventava qualche impegno inderogabile, voleva capire prima
cosa gli stava succedendo. Passarono in fretta quei giorni di novità e
confusione, e Stefano veniva sempre più attratto da Amelie, una sera tornando a
casa insieme a lui gli disse: “A me piace, sto bene con lei, e molto carina e
poi è una bella persona.” lui rispose: “Sono contento sai? Si vede che in
questi giorni sei più spensierato, sembra che questa Amelie t’interessi proprio
eh?”, e Stefano concluse: “Penso proprio di si.”
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