sabato 26 aprile 2014

Il racconto di un ragazzo che non c'è più. #6

6.

La sua estate era divisa in due, si sentiva come una spia di qualche film americano, aveva due identità anche se rimaneva sempre lo stesso. Tutto questo era dovuto alla voglia di vedere sia Stefano che Elisa, ma di non poterlo fare tranquillamente come se niente fosse. Così, ogni pomeriggio che non passava con Stefano stava con Elisa e il suo carattere difficile. Era così lei, prendere o lasciare, in un attimo poteva trasformarsi dalla persona più dolce del mondo a quella che non vorresti mai incontrare per la tua strada. Brillante e intelligente, acuta e pungente, il loro rapporto si basava su abbracci e capocciate, confessioni e frecciatine. A lui questo piaceva, provava per lei un feeling che non sentiva da tempo, lei sapeva tenergli testa in qualsiasi momento e questo lo sorprendeva, perché solo Stefano lo sapeva fare altrettanto bene. Pensava parecchie volte a loro, ai suoi migliori amici, alle persone per le quali avrebbe fatto ogni cosa per vederle felici, eppure non ci riusciva. Elisa era fidanzata con Paolo, un ragazzo strano, lui non lo conosceva molto bene nonostante fossero stati  parecchio amici alle scuole elementari, e lo stesso anche con Stefano, ma alle medie. Sorrideva a pensare a quanto fosse strana e complicata questa storia, Elisa amava due ragazzi, ma questo la spaventava e per non rovinare tutto ciò che aveva creato col suo vero ragazzo non muoveva un dito, pietrificata.

Erano le sei di un pomeriggio che si stava spegnendo lasciando il posto ad una calda serata estiva, lui uscì di casa in fretta, era in ritardo. Percorse il vicolo dove c’era casa sua e salì le scalette, poi voltò a destra e continuò dritto fin quando non raggiunse quel ponte che ormai era il punto di ritrovo con Elisa. Lei era già lì, provò un senso di accoglienza quando la vide sorridere, come quando d’inverno tornando da scuola, entra in casa e il calore dei sifoni lo abbraccia. Dopo un veloce scambio di baci sulla guancia si avviarono verso il parco passando per la ferrovia del treno regionale, scesero le scale della stazione ed entrarono nel parco. Si sedettero sul prato e l’erba gli solleticò le gambe lasciate nude dai pantaloni corti, incominciarono a parlare lasciando da parte tutto ciò che occupava la loro testa prima del loro incontro. Dopo circa un’ora che stavano assieme Elisa si fece seria in volto e chiese: “Come sta?”, lui fece finta di non capire: “Chi?”, lei un po’ scocciata: “Non prendermi in giro, sai di chi sto parlando.” “Bè bene, ha conosciuto una ragazza, si chiama Amelie, per la verità si salutavano già a scuola, sembra gli interessi, spero sia la persona giusta per dimenticarti.”, lei abbozzò un sorriso finto, ma che lasciava trasparire quasi un sollievo: “Sono felice, se lo merita.”

Quella sera dopo aver accompagnato Elisa a casa tornò confuso, pieno di pensieri che prima non avevano mai popolato la sua mente. Provava gelosia, e lo capì quando quel pomeriggio Elisa aveva chiesto di Stefano, non era mai successo, ma quel pomeriggio, al parco, era scoppiato qualcosa dentro di lui, un sentimento che andava quasi oltre l’amicizia, un sentimento che lo spaventava, perché non sarebbe dovuto esistere. Col passare dei giorni più ci pensava più questa sensazione si faceva limpida, sembrava quasi si alimentasse dell’acqua dei suoi pensieri, lui non voleva, sapeva che questo avrebbe rovinato tutto, avrebbe spazzato via quel castello di carte che era la sua amicizia con Stefano ed Elisa, ma non sapeva come sradicare dalla sua testa questo pensiero. Così lo nascose, insieme agli altri, nel cimitero dei suoi desideri affranti, vicino all’amore per Alessia e le sue labbra.

Stefano incominciava a parlargli di Amelie sempre più spesso, gli raccontava che le aveva chiesto di uscire utilizzando una scusa stupida, e che lei aveva accettato, si erano divertiti molto, iniziava a interessargli diceva. Lui lo incoraggiava, gli diceva che secondo lui doveva provare a costruire qualcosa insieme a lei, che poteva essere la persona giusta, quella che poteva prendere il posto di Elisa. Nel frattempo non scrisse ad Elisa per un paio di giorni, non rispondeva nemmeno ai suoi messaggi e se lo faceva dopo poco s’inventava qualche impegno inderogabile, voleva capire prima cosa gli stava succedendo. Passarono in fretta quei giorni di novità e confusione, e Stefano veniva sempre più attratto da Amelie, una sera tornando a casa insieme a lui gli disse: “A me piace, sto bene con lei, e molto carina e poi è una bella persona.” lui rispose: “Sono contento sai? Si vede che in questi giorni sei più spensierato, sembra che questa Amelie t’interessi proprio eh?”, e Stefano concluse: “Penso proprio di si.”

 G.R.

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