3.
Le giornate si rincorrevano uguali, sempre
lo stesso cielo, sempre la stessa aria, si sentiva quasi mancare il fiato, è
come avesse una forma di claustrofobia per il mondo, per tutto quello che
intorno sembra prendersi gioco di lui. Erano poche le cose che sembravano
provare a cambiare tutto questo, ed erano le amicizie con Stefano ed Elisa, due
persone che si amavano, ma non potevano. Tre storie tanto simili da essere
diverse le loro, tre persone talmente differenti da incastrarsi. Era estate
quando Stefano gli disse “noi diventeremo migliori amici, ne sono certo.”, una
frase che lo colpì molto, uno spruzzo d’insolito nel grigio, un’anomalia. Era
da poco che si parlavano, ed altrettanto poco tempo passò prima che quella
frase diventasse realtà.
Illuminavano le spente serate della loro città
urlando sottovoce i loro sogni, e si perdevano i loro sguardi in quegli
orizzonti. Si aiutavano a restare a galla. Lui riusciva a non pensare con
Stefano, riusciva a mettere da parte quei massi che aveva in testa. Sentiva
parole simili uscire dalla lingua di quelle due persone che gli stavano vicino,
e le filtrava cercando di dare a loro quello che lui non era mai riuscito ad
avere. Quello che aveva imparato a sue spese lo riversava su Stefano ed Elisa,
consigli, poesie e musica, ma sembrava quasi che alla fine quei due lo
facessero apposta a farsi del male. A volte il dolore mantiene svegli, a volte
è meglio che non sentire nulla, a volte sentire una ferita che brucia ti fa
sentire vivo.
Stefano era, è, e probabilmente sarà sempre
innamorato di Elisa, la prima ragazza che ha lasciato una cicatrice sul suo
cuore, il primo vero bacio, il suo primo sogno. Era un sentimento maledetto il
loro, poteva sembrare che non c’era, ma poi se si guardava attentamente era
sempre lì, un ammasso di fili sottili che collegavano un cuore all’altro.
Impossibile e per questo indistruttibile, nemmeno il tempo poteva scalfirlo, ma
la vita è riuscita a tenerli lontani. Lui vedeva Stefano spegnersi quando si
allontanava da lei, e riaccendersi quando si riunivano, erano come delle
calamiti, si poteva mettere di tutto tra di loro, ma in un modo o nell’altro si
sarebbero scontrati di nuovo. Baci clandestini, amore che usciva dalle loro
bocche, i loro occhi che si mischiavano creando un colore nuovo, ma tutto
questo era un istante rispetto al vuoto della loro lontananza.
L'amore di un
amico
Le tue parole piene di lei
riempiono
giornate grigie dandogli
un colore.
Paranoie fumose riempiono
la tua mente
minando i tuoi sogni.
Ma pensi non abbia visto
i tuoi occhi
illuminarsi
incrociando i suoi?
Parole pesanti escono dal tuo
cuore
che grazie a lei batte
scandendo
giornate passate ad aspettare il
momento in cui
le vostre labbra si sfioreranno.
Momenti eterni
che superano tutte le domande
che ti poni.
Ho sprecato metafore fredde
per spiegarti quello che ho imparato,
e tu le hai scaldate
dandogli un senso che potevo solo
immaginare.
Le parole che escono
dalla tua bocca non cadono
vuote
sono le più piene che abbia mai sentito.
Le tue parole piene di lei
riempiono
giornate grigie dandogli
un colore.
Paranoie fumose riempiono
la tua mente
minando i tuoi sogni.
Ma pensi non abbia visto
i tuoi occhi
illuminarsi
incrociando i suoi?
Parole pesanti escono dal tuo
cuore
che grazie a lei batte
scandendo
giornate passate ad aspettare il
momento in cui
le vostre labbra si sfioreranno.
Momenti eterni
che superano tutte le domande
che ti poni.
Ho sprecato metafore fredde
per spiegarti quello che ho imparato,
e tu le hai scaldate
dandogli un senso che potevo solo
immaginare.
Le parole che escono
dalla tua bocca non cadono
vuote
sono le più piene che abbia mai sentito.
Di tutto quello che gli accadeva era uno
spettatore pagante, e ciò che doveva pagare era il tempo che stava passando.
Anni buttati in poesie scolorite, anni persi ad amare chi non lo meritava, è
sempre stato così, troppo buono o forse troppo stupido per questo mondo. Versi
spenti gli scorrevano nelle vene, perché alla fine la poesia è dolore, è la
voglia di voler cambiare qualcosa che ti fa sentire male. Tutte le cose belle
nascono dal brutto, è come se soffrire rendesse il terreno fertile, è come se
dal letame nascessero i fiori.
Aveva perso la voglia di mandare sangue al
cuore, aveva il naso impregnato di quel profumo tanto da averne il
voltastomaco. A distrarlo da tutto questo c’era Stefano, loro potevano capirsi
solo guardandosi negli occhi, potevano prevedere ciò che l’altro stava per
dire, ma non sempre si dicevano tutto. Era solo una la cosa che Stefano non
sapeva, ed era che il suo migliore amico era diventato lo stesso per la ragazza
che amava. Non aveva previsto tutto questo quando gli aveva chiesto di scrivere
ad Elisa per sapere qualcosa in più di quello che pensava, lui inizialmente
aveva risposto di no, ma poi aveva ceduto, quella stessa sera le aveva scritto
e a notte inoltrata, dopo averle parlato, ricevette un messaggio: “Va bene, se
non posso sentire Stefano, scriverò a te.”. Questa fu quasi la stessa
previsione che Stefano aveva fatto a lui, e anche questa dopo poco si avverò.
Inizialmente in questa amicizia si parlava di Stefano, poi sempre meno, finché non
ne rimase solo qualche traccia, ma nonostante tutto era sempre collegata a lui,
era come un triangolo, Stefano, Elisa e lui, in mezzo.
Quando pensava ad Elisa gli veniva in mente
quel ponte dove molte volte si erano fermati a parlare, a metà strada tra le
loro case, si ricorda quando in estate si fermarono lì fino a notte fonda, con
di fronte la luna, senza stancarsi, senza avere altri fini se non parlare,
scherzare. Gli tornano in mente le passeggiate con il suo cane e lei, quelle
ore al parco dove il tempo volava. A pensare a Stefano invece gli veniva in
mente le loro storie tanto simili, quei pomeriggi insieme passati a parlare
invece che a studiare, gli venivano in mente le loro litigate, quando i loro
due caratteri così diversi si scontravano, quando uno dei due urlava in faccia
all’altro tutti gli errori che stava commettendo. Lui viveva così, tra due
amicizie fondamentali, di cui una segreta, ma non era perché volesse far del
male a Stefano, era perché non voleva trovarsi davanti alla condizione di dover
scegliere tra l’una e l’altra, sarebbe stato l’ennesimo sgambetto della vita.
Era come se stesse in mezzo a due strade, la sua tutta malmessa e quelle
affianco a lui troppo diverse tra di loro, un giorno viveva su di una, il
giorno dopo si trasferiva sull’altra.
G.R.
G.R.
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